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Rocca Trecentesca

ARTE E CULTURA

Palazzo Corsini e la Rocca trecentesca

L'area comprende:
le torri medievali ed il parco,che si estende per circa 4 ettari ed una serie di edifici, uniti da spazi comuni.
Il corpo principale degli edifici dell'ex fattoria Corsini - Palazzo Corsini - si presenta, oggi, nelle forme assunte tra il XV° e il XVI° secolo 
ed è in diretta comunicazione con l'area occupata dal parco e dalla rocca trecentesca.
Fino al Quattrocento il palazzo e la contigua area fortificata della rocca vissero vicende diverse e separate.
La seconda fu probabilmente sede, già dall'XI° secolo, del castello cadolingio di Salamarzana e, successivamente, del "cassero", documentato in età comunale (secoli XII°-XIII°).
Nel terzo decennio del Trecento, le fortificazioni furono ristrutturate, per volontà delle autorità fiorentine. 
In quegli stessi anni, il primo nucleo di quello che, sarebbe divenuto il "palagio" di fattoria è da identificare nella dimora dei Rosselmini, una potente famiglia locale che aveva qui un complesso di residenze raccolte intorno a un chiostro, comunicante con un'antica porta castellana.
La prima unificazione funzionale delle due aree avvenne agli inizi del Quattrocento, quando gli edifici e le fortificazioni passarono sotto il controllo di ricche famiglie fiorentine.
Nel 1460 il palazzo, già divenuto centro amministrativo di una fattoria, fu acquistato da Giovanni di Cosimo dei Medici, per passare successivamente al figlio di quest'ultimo, Lorenzo il Magnifico e infine all'ospedale di Altopascio.
Alla fase della proprietà medicea risalgono importanti interventi di ristrutturazione dell'edificio, che assunse sostanzialmente l'aspetto attuale.
L'area fortificata, che aveva intanto perduto ogni interesse strategico, era utilizzata come deposito di derrate agricole.
Nel 1643 la fattoria fu acquistata dai Marchesi Corsini, che nel 1864 divennero proprietari anche della rocca, acquistandola dal Comune. 
Il ciclo si chiuse nel 1981, quando il Comune riacquistò l'intero complesso.
IL PALAZZO
L'edificio, a cui si accede da piazza Vittorio Veneto, è articolato su tre piani, si conclude con un'elegante loggetta sorretta da colonne in laterizi che sovrasta l'originaria facciata. 
Il palazzo, edificato sulle più antiche mura castellane, includeva una porta attestata sulla "piazzetta" (oggi piazza Niccolini) e raccordata direttamente con i principali borghi: 
Porta Raimonda (Via Martini), Gattavaia (Via Manzoni), Porta Bernarda (Via Donateschi).
All'interno, l'edificio conserva tracce evidenti delle precedenti costruzioni medievali, essendo formato da almeno due corpi di fabbrica riuniti durante le ristrutturazioni del secolo XV°. 
In particolare sono evidenti, al primo piano, un arco in cotto decorato su fronte Nord e un frammento di affresco databile tra la fine del XIV° secolo e gli inizi del XV° secolo.
Ancora al primo piano decorazioni pittoriche (paesaggi, corniciature) realizzate da Stefano Fabbrini, nella seconda metà del Settecento.
All'edificio principale, sono collegate due ali formate dai locali precedentemente adibiti a servizi della Fattoria, che oggi ospitano la Biblioteca, l'Archivio Storico e parte del percorso museale.
IL PARCO E LA ROCCA
Dal palazzo si accede al parco dove un bosco di querci, lecci e cipressi è dominato dalle Torri della Rocca, fatte erigere nel 1322 dai Fiorentini, nel corso della guerra contro Castruccio Castracani, signore di Lucca.
Sorge sul luogo dove si trovava un precedente cassero, documentato nella prima età comunale (secoli XII°-XIII°) a sua volta edificato, con tutta probabilità, sugli avanzi della più antica torre del castello cadolingio di Salamarzana (secolo XI°).
La fortificazione svolse un ruolo di controllo dell'importante crocevia fucecchiese e del ponte sull'Arno. 
Guardata da una guarnigione inviata dalla città dominante, essa aveva anche lo scopo di tenere a freno l'inquieta popolazione locale e di reprimere i fermenti antifiorentini che si manifestarono frequentemente nel corso del Trecento.
Le torri furono utilizzate, oltre che come luoghi di avvistamento, anche per comunicare con i centri vicini mediante segnali di fuoco o di fumo. 
Destinate a usi militari fino a tutto il XIV° secolo, queste fortificazioni persero l'importanza strategica originaria nel primo Quattrocento, dopo che Firenze, conquistata Pisa, ebbe consolidato la frontiera occidentale, attestando il proprio caposaldo antilucchese tra Montecarlo ed Altopascio.
Da allora la rocca, pur restando di proprietà della città dominante, fu affidata al Comune di Fucecchio, che l'affittò a privati, divenendo così un'appendice dell'adiacente palazzo di fattoria. 
  

foto di G. Pierozzi

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