Conoscere la Città
INFORMAZIONI
Fucecchio, che a quanto sembra deriva il proprio nome dal latino ficus - ficetulum "luogo dei fichi",
ha avuto origine da due distinti insediamenti documentati per la prima volta intorno al Mille:
il castello di Salamarzana, ubicato sull'altura occupata attualmente dalla Rocca trecentesca e il villaggio di Borgonuovo situato nella pianura presso l'Arno.
Il castello fu fatto costruire dai Conti Cadolingi, potente casata feudale di origine pistoiese,
che aveva individuato nel medio Valdarno inferiore un nuovo centro dei propri interessi.
L'insediamento fortificato era stato eretto a guardia del luogo in cui la Via Francigena superava l'Arno,
prima tramite un guado (Vadocigni) e poi mediante un ponte, detto di Bonfiglio.
Qui, in prossimità di un porto fluviale, si era formato il villaggio di Borgonuovo, dove i Cadolingi fondarono prima una chiesa e poco dopo un monastero benedettino dedicato a San Salvatore, distrutto nel 1106 da una piena dell'Arno e quindi ricostruito sulla collina, in prossimità del castello.
Dopo l'estinzione dei Cadolingi (1113), Fucecchio fu al centro di contese tra Lucca, Pisa e le maggiori casate feudali i cui interessi convergevano sul medio Valdarno inferiore. Alcuni decenni più tardi, alla del XII secolo, si costituì in Comune, rimanendo sotto il dominio di Lucca fino ai primi del Trecento, quando si sottomise definitivamente a Firenze (1330).
Nel frattempo il castello di Salamarzana, di cui non si hanno più notizie dopo i primi decenni del XII secolo, era stato assorbito dal "castello nuovo", cresciuto soprattutto nel corso della seconda metà del Duecento, quando lo sviluppo demografico e urbano imposero la costruzione di una nuova cinta muraria.
Tra il Duecento e il Trecento il comune di Fucecchio ampliò anche il proprio distretto territoriale assorbendo i paesi rurali dei dintorni, che costituiscono oggi le sue frazioni (San Pierino, Ponte a Cappiano, Torre, Massarella, Querce).
Dopo le guerre e le pestilenze del Trecento, che ridussero sensibilmente la popolazione, il castello e il territorio circostante furono ripopolati nel corso dei secoli XVI e XVII, mentre il centro storico si arricchiva di nuovi monumenti e il tessuto edilizio si rinnovava dando luogo a palazzi patrizi in belle forme barocche, anche se l'impianto urbanistico medievale rimase sostanzialmente inalterato.
Dopo le guerre e le pestilenze del Trecento, che ridussero sensibilmente la popolazione, il castello e il territorio circostante furono ripopolati nel corso dei secoli XVI e XVII, mentre il centro storico si arricchiva di nuovi monumenti e il tessuto edilizio si rinnovava dando luogo a palazzi patrizi in belle forme barocche, anche se l'impianto urbanistico medievale rimase sostanzialmente inalterato.
In questi secoli una particolare attenzione fu rivolta, sia da parte del governo granducale che dagli amministratori locali, alle risorse dei boschi delle Cerbaie (legnami, caccia, raccolta) e delle acque del Padule (pesca, caccia, navigazione, raccolta).
L'economia, tradizionalmente basata sull'agricoltura, sul commercio, e su alcune attività artigianali (manifatture tessili, tintorie, fornaci di mattoni e stoviglie) subì importanti trasformazioni nel corso dell'Ottocento, quando si affermò la produzione di cappelli di paglia, di fiammiferi e soprattutto di calzature.
Fu il settore calzaturiero, insieme a quello conciario, ad assumere dimensioni industriali soprattutto nel secondo dopoguerra.
Il paese subì gravi ferite durante la Seconda Guerra Mondiale, tra cui i pesanti danni inferti al complesso della rocca medievale.
Nel vicino Padule l'esercito tedesco in ritirata trucidò, nell'estate del 1944, 175 tra uomini, donne e bambini.
A Fucecchio sono nati Giuseppe Montanelli (1813-1862), che guidò i volontari toscani nella battaglia di Curtatone e Montanara e fece parte del governo provvisorio nel 1848, e Indro Montanelli (1909-2001), giornalista e storico, appartenenti a due diversi rami della stessa famiglia.
foto di Giacomo Pierozzi